Vuol dire spogliare. In toelettatura si riferisce a quel particolare procedimento che il toelettatore esegue sul manto del cane togliendo manualmente il pelo morto. Si possono usare coltellini adatti oppure una pietra pomice o anche le sole mani. Si possono usare slanatori particolari, guanti e polveri, ognuno dei quali ci aiuterà a rimuovere il pelo non più vivo e non più attaccato al bulbo.
Si esegue su soggetti con manti ruvidi, ispidi, duri come quelli di varie razze e di alcuni meticci. Se per i meticci bisogna avere un po’ di esperienza e pratica per riconoscere che è possibile toelettarli in questo modo, per le varie razze il compito è un poco più semplice. Per esempio, quasi tutti i terrier sono oggetto di questa pratica e in generale parecchie razze di cani da lavoro, come gli schnazer, ma specialmente i cani da caccia.
Perché i cani da caccia? Durante l’attività venatoria, entrano ed escono da frasche, scontrano alberi, pietre, arbusti, rovi, entrano nelle tane e proprio quel pelo duro ed ispido protegge egregiamente la loro pelle e il loro corpo.
Durante lo stripping il cane non sente alcun dolore anche se, soggetti particolarmente attivi, potranno esserne infastiditi. Normalmente il toelettatore entro pochi minuti saprà calmarli e il cane sopporterà questi venti/quaranta minuti di trattamento. Se fatto bene e al momento giusto il cane ne trarrà un beneficio per la sua pelle e verrà preparato per un manto nuovo e robusto.
Lo stripping si esegue dopo una leggera slanatura del sottopelo che ci offrirà un manto meno folto e con i peli in sede, uno accanto all’altro e non intrecciati. Il nostro compito è quello di togliere qualche eccesso di lana, lasciare i peli vivi e togliere i quelli morti. Non farai fatica a notare che quelli appena nati sono poco visibili perché coperti da quelli vivi e morti e questi ultimi sono più in alto dei primi due, quindi più facili da tirare via. Tireremo via questi e il risultato sarà un manto meno spesso e ordinato.
Nessun attrezzo potrà sostituire nella presa del pelo le nostre dita. In pratica qualsiasi attrezzo potrà fornirci una presa migliore ma potremmo eseguire lo stripping solo con le dita della mano. Quindi, con calma e perizia, dobbiamo spogliare il manto del cane da tutto il pelo morto. Ciocca dopo ciocca. Facendo attenzione a fare riposare il cane ogni tanto.
Finito lo stripping faremo un bagno al cane con uno shampoo lenitivo, lo asciugheremo e eseguiremo il trimming finale secondo lo schema che definisce quella razza in particolare. Ovviamente, se abbiamo un cane meticcio, consiglieremo il proprietario per dare una linea armoniosa e soprattutto pratica.
- Bisogna proprio farlo?
La risposta è sempre la stessa ed è sempre accompagnata da una veloce ma esaustiva spiegazione. No, non è assolutamente necessario eseguire lo stripping su un soggetto che ha un manto a pelo duro. In generale i cani da lavoro e in particolare i cani da caccia che effettivamente svolgono mansioni adatte alla loro razza e attitudine, trovano beneficio dall’avere un manto preparato alle loro attività.
Ad esempio un cane che fa la guardia ad una proprietà che magari ha un bosco adiacente e che per sua natura ama proteggere la sua dimora in inverno come di estate. Avrà bisogno di una giusta coltre di pelo e sottopelo che sia di ostacolo a umido, brina, pioggia e calura. Avrà bisogno, inoltre, di quel pelo duro, ispido durante la sua naturale attività di ispezione del suo ambiente. Questo proteggerà il suo corpo dagli urti evitando contusioni, graffi, lacerazioni.
Anche un cane da caccia che durante le battute si infila ovunque e qualche volta affronta animali selvatici e che magari è costretto a dormire in giacigli scomodi e inospitali. Il manto di questi cani sarà, coibentante, idrorepellente e spesso. Se il soggetto è uno di quelli appena presi ad esempio è utile e vantaggioso.
- Se non fosse un cane da lavoro sarebbe ancora necessario farlo?
No, lo ripeto. Necessario no. Ma la maggior parte delle volte è utile.
Anche il cane di casa gioca con altri cani, si rotola al parco, si butta nelle pozzanghere e urta contro alberi e pietre. Certamente il paragone tra loro e quelli che lavorano è evidente. Nel primo caso avremo molte più avversità che nel secondo, ma sarà certamente utile anche al nostro Fido anche se, al ritorno dal parco, si infilerà nella sua comoda cuccia.
Se lasciamo che il pelo venga perso in modo naturale senza nessuna nostra azione avremo il cane da lavoro che perderà il pelo morto durante la stagione di caccia proprio per effetto del continuo sfregamento con la natura che lo circonda, quindi avremo ugualmente un effetto stripping. Nel caso del cane casalingo, invece, avremo un manto che, nel tempo, potrà essere meno robusto e potrebbero comparire alcuni fastidi alla pelle. Per questo argomento rimandiamo ovviamente alla competenza del veterinario di fiducia.
Un’alternativa, lo abbiamo appena visto, è non fare nulla, con i pro e i contro appena detti. Un’altra alternativa è la tosatura. Immaginate di avere il vostro cane che assomiglia ad un orso e che quando torna dalla sua passeggiata lo dovete spazzolare e strigliare e magari asciugare.
La tosatura, però, ha alcuni effetti negativi sui manti ruvidi.
1. Il primo ha rilevanza esclusivamente estetica. La pigmentazione del manto perde vigore, in pratica sbiadisce, ingrigisce e il manto comincia ad assumere un aspetto più ondulato se non riccio.
2. Il secondo effetto è sicuramente di impatto diverso: il manto perderà la sua naturale durezza e ruvidità, sarà morbido al tatto, molto simile alla lana e perderà la proprietà idrorepellente. Quindi la pioggia e l’umidità filtreranno bagnando la pelle del cane.
3. Il terzo effetto, irreversibile, è che il manto sarà soggetto, tosatura dopo tosatura, ad un ricambio del pelo esiguo. In pratica non ci sarà più un ricambio del pelo costante. Nella pratica, con evidente compiacimento di alcuni, il pelo rimarrà ben attaccato al bulbo e non si vedranno più peli per casa. In questo caso, però, il manto avrà più feltri e nodi da sciogliere.
Sia lo stripping che la tosatura hanno, come avete visto, pro e contro. Se allo stripping eseguito a regola d’arte, segue più di una volta una reazione cutanea avversa, è preferibile optare per la tosatura. Stessa cosa vale se parliamo di cani anziani o per qualsiasi motivo, deboli o particolarmente avversi alla esecuzione dello stripping.
Come per tutte le tecniche manuali bisogna armarsi di pazienza. Non bisogna andare di fretta, non c’è nessun motivo di scoraggiarsi se le prime volte riusciremo a “tirare” poco e male il pelo morto. Con impegno e sensibilità verso il cane raggiungeremo presto un ottimo risultato. Seguite i consigli del vostro coach e avrete vere soddisfazioni.